L’S&P 500 trema sullo spettro del segnale di Hindenburg

📉 Hindenburg Omen attivo sui titoli USA – Rilevato un segnale tecnico di divergenza interna nei principali indici americani.
⚖️ Breadth deteriorata – Aumenta la quota di titoli ai nuovi minimi annuali mentre altri segnano nuovi massimi: mercato biforcato.
📊 Nasdaq long positioning in aumento – Gli investitori ampliano l’esposizione sui titoli tech, nonostante gli allarmi tecnici.
📈 Convergenza di indicatori tecnici negativi – RSI e pattern Elliott Wave mostrano segnali di debolezza e divergenza ribassista.
🧠 Valenza storica e accademica – L’Omen ha preceduto crisi (1987, 2008, 2020) ma anche falsi positivi (2010, 2013, 2017).
🚨 Conclusione operativa – Alta fragilità strutturale e possibile fase di correzione nel breve periodo.

I mercati azionari statunitensi hanno appena attivato il cosiddetto “Hindenburg Omen”, un segnale tecnico che si verifica quando un numero elevato di titoli raggiunge nuovi massimi e nuovi minimi a 52 settimane nello stesso giorno, in presenza di un mercato principale (come l’S&P 500 o il NYSE Composite) ancora in trend rialzista.

Questo fenomeno indica una biforcazione interna del mercato: alcuni titoli continuano a salire, altri iniziano a cedere, segnalando perdita di coesione e potenziale inizio di inversione.

Il segnale ha acquisito fama perché si è manifestato in prossimità di eventi come:

  • 📆 1987 – poche settimane prima del crash di ottobre;
  • 📆 2007-2008 – nelle fasi che precedettero la crisi finanziaria globale;
  • 📆 Novembre 2021 – mese in cui il Nasdaq 100 ha toccato il massimo del ciclo prima del successivo bear market;
  • 📆 Gennaio 2020 – alla vigilia della pandemia.

Tuttavia, non sempre l’indicatore si è dimostrato affidabile: ha generato falsi positivi nel 2010, 2013 e 2017, quando il mercato ha continuato a salire dopo l’allerta.
Per questo motivo, i tecnici sottolineano che un singolo Hindenburg Omen può essere ignorato, mentre una serie di segnali ravvicinati (“cluster”) entro 30 giorni tende ad avere maggiore rilevanza.

Parallelamente, va incrementando il posizionamento long sul Nasdaq, segno che gli investitori continuano ad assumere rischio, alimentando un contesto di ottimismo selettivo nonostante gli indicatori di fragilità. Inoltre la breadth del mercato resta debole, con una concentrazione dei guadagni in pochi titoli a grande capitalizzazione.

🔍 Cos’è

L’Hindenburg Omen (HO) è un indicatore di analisi tecnica di ampiezza di mercato (market breadth) sviluppato da Jim Miekka negli anni ’90 e ispirato al High–Low Logic Index (Norman Fosback, 1976).
Si attiva quando coesistono le seguenti condizioni:

  1. Almeno il 2,2% dei titoli del NYSE segna nuovi massimi e almeno il 2,2% nuovi minimi a 52 settimane nello stesso giorno.
  2. Il McClellan Oscillator (misura di momentum del breadth) è negativo. Quest’ulttimo indicatore erve per misurare la forza interna del mercato attraverso la differenza tra il numero di titoli che salgono (advancers) e quelli che scendono (decliners) su una borsa.
  3. L’indice NYSE è in uptrend (al di sopra della media mobile a 10 settimane).
  4. Il numero di nuovi massimi non è più del doppio dei nuovi minimi.

Questo mix riflette una incoerenza strutturale: un mercato formalmente rialzista, ma con segmenti che iniziano a deteriorarsi.

🧮 Evidenze storiche

  • Negli ultimi 50 anni, l’Hindenburg Omen ha preceduto un calo medio dell’S&P 500 di circa il 2,5% nel mese successivo, ma solo nei casi in cui si è verificato un cluster di segnali.
  • I singoli eventi, invece, hanno spesso anticipato fasi laterali o nessun ribasso significativo.
  • La precisione statistica è migliorata nei periodi di bassa volatilità e alta concentrazione (come i top del 2000 e 2021), mentre perde affidabilità in fasi già ribassiste.

⚙️ Quando è più attendibile

Più affidabile se:

  • si presenta in cluster (2+ segnali in 30 giorni);
  • coincide con ampiezza negativa persistente (Advance/Decline line in calo);
  • è accompagnato da elevata dispersione settoriale e volatilità implicita crescente.

Meno affidabile se:

  • si manifesta in solitaria durante un trend solido;
  • in contesti di rimbalzo tecnico dopo correzioni;
  • con volatilità in calo o supportata da forte momentum sugli indici.

📚 Evidenza accademica

  • Gli studi quantitativi su indicatori di breadth (Zaremba et al., Economic Modelling, 2021) confermano che ampiezza e divergenze interne anticipano la fragilità dei mercati.
  • Tuttavia, come notano Harvey, Liu & Zhu (2016), la maggior parte degli indicatori tecnici soffre di instabilità out-of-sample e rischio di data-snooping: il segnale va quindi considerato come early warning, non come trigger operativo isolato.

Analisi Posizionamento Opzionale

La struttura dell’open interest (OI) su SPX mostra una distribuzione molto chiara: mentre la parte centrale degli strike presenta un equilibrio relativo tra call e put, andando verso i livelli più alti il Call OI aumenta in modo marcato fino a formare una vera e propria “zona di congestione” compresa tra 6800 e 6825. Qui l’accumulo di call è decisamente superiore a quello delle put, e questo squilibrio crea le condizioni per una resistenza meccanica significativa. Osservando le put, notiamo invece un comportamento inverso: gli strike più bassi presentano una concentrazione significativamente maggiore, soprattutto nell’area tra 6675 e 6725, che rappresenta pertanto una zona di supporto. Attenzione però alla rottura decisa in area 6725, che potrebbe aprire la strada ad un ritracciamento più ampio.

Questa configurazione è tipica dei regimi di gamma positiva: prezzo che tende a rientrare verso il centro delle zone di interesse, volatilità compressa e maggiore difficoltà nel rompere gli estremi dove call e put si concentrano.